lunedì 16 febbraio 2009

Prima


Ritorno.

Parola semplice ma densa di significato. Cerco sul dizionario: ritorcitura, ritormentare, ritornata, ritornello. Ritorno, eccolo qui.

1. Il tornare, il venire di nuovo. Viaggio di ritorno, ritorno alle origini, ritorno della primavera. Tutte espressioni che si addicono a questo momento preciso.


Ritorno.

E' passato un anno dall'ultimo blog, o quasi. Tanti mesi, tanti eventi, tante facce. Tante cose da dire e forse anche tante da tacere.
Ma guardo meglio e il dizionario mi parla di nuovo.

2. il restituire.


Restitire la parola al mio cuore, o restituire a te viandante una finestra sulla mia anima, in modo da perpetrare cosi' l'eterno contratto che ci lega.
E' da un po' che sto pensando di riaprire il blog. Per quanti problemi possa aver avuto con quelli vecchi, mi piaceva scriverci, mi piaceva condividere quello che pensavo e scrivevo conte, caro Viandante. Diciamo che dopo Labyrintus, ci sono stati almeno 4 tentativi di blog. Non sono durati piu' di due interventi l'uno. Mi mancava l'idea, mi mancava lo spirito, mi mancava qualcosa da scrivere.
Poi qualche giorno fa, un amico (grazie Paco) mi ha ricordato qualcosa. "Cammina leggera, perche' cammini sui miei sogni".
Appena ho letto quelle parole, ho capito di conoscerle gia', mi chiamavano, mi parlavano, mi spronavano a ricordare.
Dopo aver tentato invano di ricordarmi di chi fosse la poesia, sono andato a cercare nei miei Moleskine. Ripensandoci dopo, sarebbe bastato cercare su Google, ma istintivamente, sentendo in quelle poche parole un leggero eco del mio io passato, sono andato a riprendere i miei fedeli compagni neri e consumati. Ed eccola li', scritta con il pennino sul mio primo Moleskine:

Had I the heavens’ embroidered cloths,
Enwrought with golden and silver light,
The blue and the dim and the dark cloths
Of night and light and the half light,
I would spread the cloths under your feet:
But I, being poor, have only my dreams;
I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams.

Se avessi il drappo ricamato del cielo,
Intessuto della luce dell'oro e dell'argento,
I drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
Dai mezzi colori dell'alba e del tramonto,
Stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
Ma io, essendo povero, ho soltanto sogni;
Ed i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.

W.B. Yeats


Ora, non so a voi che effetto faccia leggere questa poesia. Magari nessuno, magari dite semplicemente "carina", o magari dite "stai fori". O magari alcuni di voi si sono stancati di leggere appena l'hanno vista, e giurano a se' stessi di non tornare mai piu' su queste lande. Pero' per me e' stata come un'esplosione a cielo aperto.
Un flusso ininterrotto di immagini, ricordi, pensieri rispecchiati perfettamente da ogni singola parola scritta sui miei anonimi taccuini.
Ed e' stato li' che ho capito. Scrivere mi manca, mi manca da morire. E non solo scrivere per me stesso, ma scrivere per gli altri, scrivere per essere letto e magari per essere capito. E perche' no, anche criticato quando scrivo qualcosa di sconveniente o di sbagliato. O di brutto.
Cosi' mi sono messo, a provare layout su layout, colori e immagini, accostamenti e combinazioni, alla ricerca dello scenario adatto al mio nuovo progetto, fino a quando sono finito sulla pagina di Gimbola e ho trovato questo meraviglioso moleskine (Grazie Gimbola, avevo proprio questo in mente). E cosi' eccoci qui, io e te, mio vecchio Viandante, all'inizio di questo cammino verso il Ritorno. Ritorno a casa, Ritorno a me stesso, Ritorno alla vita. Se sei disposto a seguirmi nel mio viaggio, e se sarai disposto a camminare leggero per non calpestare i miei sogni, forse in queste pagine potrai trovare un po' di me, ed io saro' al tuo fianco.

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